giovedì 10 novembre 2016

Biancaneve e i sette nani - Considerazioni


Walt Disney ha in parte modificato la favola dei fratelli Grimm, forse per renderla maggiormente cinematografica. Le varianti più significative sono:

- Prima di portare la famosa mela avvelanata a Biancaneve, la strega cattiva aveva già tentato di uccidere per ben due volte la bella fanciulla, prima stringendole una cintura in vita fino a toglierle il respiro, poi con un pettine avvelenato. In entrambi i casi la giovane viene però salvata dall'intervento dei nani, che riescono a farle riprendere i sensi, ammonendola ogni volta di non far entrare nessuno in casa.

- Nella versione originale, Biancaneve non viene svegliata da un bacio del Principe. Per molto tempo Biancaneve resta vegliata dai nani finché un giorno non viene notata da un principe che passava di lì. Il principe vorrebbe portarla nel suo castello, per poterla ammirare e onorare per tutti i giorni della sua vita. Dopo molte insistenze i nani, impietositi dai sentimenti del giovane, acconsentono alla sua richiesta. Avviene però che uno dei servitori del principe, arrivati per trasportare la bara al castello, inciampi su di una radice sporgente, facendo cadere la bara giù per il fianco della collina. Durante la caduta esce dalla bocca di Biancaneve il boccone di mela avvelenato e così la ragazza si risveglia.

- Nella versione dei fratelli Grimm, la matrigna viene invitata alle nozze di Biancaneve. Nel frattempo erano state fatte arroventare sulle braci due scarpe di ferro che la strega viene costretta ad indossare. A causa del dolore procuratole dalle calzature incandescenti la matrigna è costretta a ballare finché cade a terra, morta.

Tratto da
http://unamammaconlatoga.blogspot.it/2012/05/quello-che-non-sapete-su-biancaneve-e-i.html



 Annotazioni

La peculiarità del caso della fiaba di Biancaneve sta nel fatto che questa versione definitiva del 1819 apportò delle sostanziali e rilevanti differenze con la stesura precedentemente redatta dagli stessi Grimm 7 anni prima, nel 1812, sostituendosi integralmente e totalmente ad essa. Infatti, il lavoro di raccolta e trascrizione delle fiabe popolari tedesche dalle dirette fonti orali dell'epoca, si svolse nel corso di diversi anni, e terminò ufficialmente solo nel 1822. Ma, per motivi non del tutto acclarati, si sa per certo che la fiaba di Biancaneve era stata già raccolta dalla viva voce del popolo e trascritta nel 1812, con le differenze di trama che vedremo, ma fu poi totalmente revisionata, rieditata e sostituita con quella tardiva sette anni più tardi. Il motivo più probabile è che, essendo quello un periodo in cui si andava radicando la consuetudine di stampare le fiabe popolari, e siccome si riteneva un genere letterario poco adatto a un pubblico infantile, stava prendendo piede la convinzione negli editori (e nel mondo degli educatori in generale), che fosse necessario rielaborare i testi, edulcorandoli ed epurandoli da ogni particolare cruento, ritenuto potenzialmente inadatto e nocivo alla psicologia del bambino. Per questo motivo, tutte le fiabe tedesche dei fratelli Grimm sono state, da un certo punto in poi, particolarmente rielaborate in modo da risultare più "idonee" a un pubblico infantile. Problema, questo, che si è trascinato fino ad oggi. Ma veniamo alle differenze sostanziali tra le due stesure, rilevate e spiegate dallo stesso professor Ashliman, e riportate fedelmente nel paragrafo sottostante.


Differenze tra l'edizione del 1812 e le versioni successive:

Già a partire dall'edizione del 1819, i fratelli Grimm aggiunsero la dichiarazione che la madre di Biancaneve morì durante il parto, con la conseguenza che suo padre si risposò. Nella prima edizione, probabilmente, la più attinente alle fonti orali, l'antagonista invidiosa di Biancaneve non era una matrigna, ma la sua stessa madre.

Già a partire dall'edizione del 1819, la mela avvelenata verrà espulsa da Biancaneve mentre un servo inciampa casualmente durante il trasporto del feretro, dalla casa dei nani al palazzo del principe. Mentre nella prima edizione, la mela viene espulsa quando un servo, indispettito per dover trasportare di qua e di là la bara, a seconda del luogo dove il principe si reca di volta in volta, colpisce la principessa dormiente.



Come vedete, la rivelazione appresa grazie alla documentazione del professor Ashliman, può essere indubbiamente scioccante. E questo stesso fu l'impatto che probabilmente ebbe la prima stesura sull'editoria e, sempre probabilmente, i Grimm decisero di sostituire la madre con la matrigna per ammorbidire la già macabra trama, per renderla più accettabile all'orecchio del lettore. Sta di fatto che l'apprendere questo retroscena mi ha parzialmente deluso sull'opera dei Grimm, perché così è come se, in qualche modo, il racconto originale (e con esso i narratori orali) sia stato travisato e tradito. È anche vero che la questione sull'idoneità dei racconti tradizionali è annosa e difficimente risolvibile. E ora, credo, resterà per sempre il dubbio su quale delle due sia la vera versione di Biancaneve. Continuiamo, ovviamente, ad accettare la volontà dei due fratelli filologi e con essa, quindi, a considerare per buona quella del 1819, come abbiamo fatto fino ad ora.

Per chi volesse leggere la Prima Stesura del 1812 si fa riferimento al sito, già citato per la storia proposta.




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